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PIAGET, LA LOGICA E L’ESPERIENZA ( Lo sviluppo dell’ intelligenza secondo Piaget ) E. Petaccia

1.Percepire e giudicare

Possiamo immaginare che esista un momento della conoscenza il cui il mondo viene appreso così com’è, senza le distinzioni introdotte dal giudizio, un momento in cui soggetto e oggetto, invece di distinguersi e contrapporsi, quasi sembrano identificarsi. A rigore di discorso, in casi di questo genere non si dovrebbe parlare nemmeno di conoscenza, che è giudizio, dunque concetti e dicendo concetti, si debbono intendere asseverazioni sulla base di analisi e sintesi e non identificazione di ogni cosa in una in distinzione che tutto agguagli. Ma siccome questo primo e ingenuo contatto col mondo viene di solito ignorato dove si parla di ‘scienza’ può essere utile averne ameno ricordato l’esistenza. L’intervento del pensiero concettuale con le sue tendenze a distinguere qualità da qualità cosa da cosa, il soggetto  dall’oggetto percepito,  e quindi ad organizzare il materiale delle percezioni,  rappresenta un passaggio necessario per  fare di un’intuizione quasi  confusa col sentire ,qualcosa di chiarito e comunicabile a se stessi e agli altri, chiarito proprio perché comunicabile. Con questo si viene a far dipendere la conoscenza, che ci era sembrata la conseguenza di un contatto diretto di un soggetto con la natura e la natura stessa, anche dai mezzi culturali che il primo mette all’opera per giudicare di questo rapporto, dunque dalla sua dipendenza dalla società nella quale vive e ne ha ricevuto gli influssi attraverso l’educazione e il continuo rapportarsi con i suoi simili.(Continua…)

LA FORMAZIONE SCIENTIFICA NELLA SCUOLA SUPERIORE ( di E. Petaccia )

La formazione scientifica nella scuola superiore(di E.Petaccia)

 

1:La Scuola Superiore di fronte al problema della formazione.

L’osservatore imparziale,ma non indifferente,trova in molte pratiche scolastiche motivi per esercitare il proprio spirito critico. La scuola infatti, come tutti i grandi sistemi di cooperazione,non manca di organi direttivi posti ben in alto, per inviare precisi segnali verso il basso;di organi di trasmissione, dal funzionamento ben studiato, per trasmettere, con fedeltà spesso non sincera, gli impulsi ricevuti dall’alto,mentre gli impulsi provenienti dal basso,il piano discente, nella loro vocazione per felicità spicciola,cercano uno sfogo in tutte le direzioni disponibili. Il senso comune dei protagonisti e dei comprimari trova nella diuturna fatica molte cause di irritazione,od occasioni per far mostra di attente letture dei regolamenti e di acume interpretativo, mentre la generosità si fa cauta e attendista. Intanto,la macchina burocratica, come la giustizia, continua a fare il suo corso senza esibire quelle crisi di coscienza,o farsi distrarre dai turbamenti,che non sono di sua pertinenza provare.  (Continua…)