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PIAGET, LA LOGICA E L’ESPERIENZA ( Lo sviluppo dell’ intelligenza secondo Piaget ) E. Petaccia

1.Percepire e giudicare

Possiamo immaginare che esista un momento della conoscenza il cui il mondo viene appreso così com’è, senza le distinzioni introdotte dal giudizio, un momento in cui soggetto e oggetto, invece di distinguersi e contrapporsi, quasi sembrano identificarsi. A rigore di discorso, in casi di questo genere non si dovrebbe parlare nemmeno di conoscenza, che è giudizio, dunque concetti e dicendo concetti, si debbono intendere asseverazioni sulla base di analisi e sintesi e non identificazione di ogni cosa in una in distinzione che tutto agguagli. Ma siccome questo primo e ingenuo contatto col mondo viene di solito ignorato dove si parla di ‘scienza’ può essere utile averne ameno ricordato l’esistenza. L’intervento del pensiero concettuale con le sue tendenze a distinguere qualità da qualità cosa da cosa, il soggetto  dall’oggetto percepito,  e quindi ad organizzare il materiale delle percezioni,  rappresenta un passaggio necessario per  fare di un’intuizione quasi  confusa col sentire ,qualcosa di chiarito e comunicabile a se stessi e agli altri, chiarito proprio perché comunicabile. Con questo si viene a far dipendere la conoscenza, che ci era sembrata la conseguenza di un contatto diretto di un soggetto con la natura e la natura stessa, anche dai mezzi culturali che il primo mette all’opera per giudicare di questo rapporto, dunque dalla sua dipendenza dalla società nella quale vive e ne ha ricevuto gli influssi attraverso l’educazione e il continuo rapportarsi con i suoi simili.(Continua…)

Presentazione del n. 3:Una scuola per i nuovi tempi

  Il modello di insegnamento scientifico dominante in una Scuola messa di fronte a pressanti esigenze di cambiamento, non è più quello centrato sulla trasmissione di conoscenze precostituite diventate  parti del patrimonio indiscusso delle diverse discipline, distribuibili nel tempo, nelle varie classi d’età e nei distinti ordini di scuola da trasmettere all’allievo nel modo più integro possibile e nelle forme consacrate dalla tradizione.(Continua…)

Presentazione della Rivista:Perché il MERITO oggi?

Perché parlare di merito proprio oggi,in un mondo appena entrato a spron battuto nel terzo millennio e popoli assopiti da secoli si destano alle gioie delle catene di montaggio? Intanto altri popoli, impegnati in precedenza a raggiungere a marce forzate la terra dove brilla giorno e notte il sol dell’avvenire, finalmente scoprono la direzione di viaggio della storia e possono rendersi conto che il riso versato nelle ciotole dai loro padroni sarà in proporzione al sudore versato nei campi e nelle officine, benché non allietati dai canti.(Continua…)